Le nostre proposte studentesche per il futuro

Chiediamo:

La guerra è profitto per chi ha i monopoli dell’energia, e distruzione del pianeta. Non solo in Ucraina, ma in tutto il mondo. Vogliamo che finiscano tutte le guerre in corso. Solo così potremmo parlare di transizione energetica davvero.

L’Italia ha avviato la transizione di alcune – non tutte – centrali a carbone e gas per trasformarle in produzioni rinnovabili. Con la guerra la transizione rischia di fermarsi. Serve trasformare le centrali fossili in rinnovabili subito.

Le scuole e gli atenei sono il centro della cultura di una società. Vogliamo che si cambi modo di intendere lo Sviluppo. Non più profitto fine a sé stesso, ma centralità delle comunità e delle persone. People, not profit.

Non c’è giusta transizione se non si investe sulla ricerca pubblica. Siamo tra gli ultimi Paesi d’Europa per spesa nella ricerca, serve aumentarla e incentivarla. Allo stesso modo, gli edifici scolastici e universitari sono vetusti e abbandonati. Vogliamo un piano straordinario per l’edilizia scolastica per creare comunità educanti energetiche sostenibili.

Abbiamo assistito all’approvazione dei fondi in Parlamento per la guerra in Ucraina. Da anni ci viene raccontato che non ci sono soldi per scuola e università, ma in pochi giorni sono stati trovati per finanziare una guerra. Diciamo basta. Quei fondi servono all’istruzione.

Occupiamo tutte le scuole, le università, le piazze, le strade: come se non ci fosse un domani!

Perché un domani, altrimenti, per noi non ci sarà.